venerdì 14 settembre 2012

The inheritors (William Golding)

Un altro libro sulla preistoria, e ancora meglio sull'incontro fra Sapiens e Neanderthal, scritto nientemeno che da Signore-delle-mosche Golding!
Per prima cosa un grosso ringraziamento a Tapiroullant che non solo me l'ha fatto conoscere tramite la sua ottima recensione (che vi consiglio, visto che affrontiamo il libro da punti di vista un po'diversi), ma me l'ha anche prestato ^^
Per seconda cosa le brutte notizie: c'è stata un'edizione italiana del libro chiamata "Uomini nudi" (mmm, sexy!), ma è vecchissima e probabilmente introvabile. La soluzione è leggere il libro in originale come ho fatto io, però vi avverto che l'ho trovato parecchio difficile, per cui se non siete molto ferrati vi consiglio di non provarci nemmeno, ha fatto fatica anche Tapiroullant che legge moltissimo in inglese.
Parte della difficoltà, però, non viene dall'inglese, ma dal fatto che la storia è raccontata dal punto di vista di uno dei Neanderthal (non proprio attraverso i suoi occhi, ma più spesso "nei pressi" del personaggio), Lok, che peraltro è il più stupido della tribù. Quindi alcune situazioni che Lok non capisce sono descritte in modo tale che ci si mette parecchio a realizzare cosa avvenga davvero, soprattutto per quanto riguarda la descrizione delle attività sapiens. E' un modo di raccontare molto interessante, anche perché Golding immagina un tipo di pensiero diverso dal nostro, un pensiero che funziona principalmente attraverso immagini statiche. Immagina anche che i Neanderthal abbiano grosse difficoltà a comporre pensieri astratti e che abbiano una rozza forma di telepatia con cui riescono a trasmettersi queste immagini. Il problema è che non sempre Golding riesce a rendere bene questa differenza (concordo con Tapiroullant: a volte questa storia delle immagini sembra mascherare un pensiero che di fatto non è diverso dal nostro) e che di sicuro contribuisce a creare confusione nel lettore.
Per fortuna la storia in sé non è male una volta che si superano le difficoltà linguistiche. Si configura come una sorta di thriller: i membri della tribù cominciano a sparire e sull'irraggiungibile isola al centro del lago vicino a cui vivono compare una nuova gente...

ATTENDIBILITA' SCIENTIFICA
Ciò che mi ha colpito di più del libro è la descrizione dei Neanderthal, totalmente diversi da quanto ipotizzato dagli studi più recenti: sono Neanderthal anni '50 che camminano curvi, sono molto pelosi (tanto che i neonati si attaccano al pelo della madre), non sanno produrre il fuoco né costruire armi, vanno in giro nudi, hanno un pensiero molto semplice con difficoltà di astrazione, non amano l'acqua.
Tuttavia venerano una divinità femminile che vedono come madre del mondo, seppelliscono i morti (ma non hanno rispetto per gli antenati, tanto che scavano le vecchie tombe per utilizzarle per le nuove sepolture), nutrono sentimenti gli uni per gli altri e ritengono una grave colpa l'uccisione di animali (infatti mangiano solo quelli uccisi da qualche predatore), rispettano gli anziani, interpretano la forma di una radice come una figura umana stilizzata (un processo d'astrazione di alto livello). In più migrano stagionalmente fra luoghi prestabiliti, si dividono i compiti per genere e hanno una gerarchia: l'uomo più anziano "pensa" e decide i piani d'azione per la tribù, la donna più anziana è una sorta di sacerdotessa del principio femminile e sovrintende al fuoco.
Bene, adesso che ho elencato le caratteristiche dei Neanderthal di Golding posso analizzarle, insieme ad altri elementi che compaiono qua e là nel libro. Premetto che i Neanderthal mi interessano molto, ma che è possibile che le mie informazioni siano datate, lacunose (o influenzate dalla Mc Auel XD), quindi potete correggermi o aggiungere altro all'analisi.
Attenzione: molto di quello che dico qui proviene dalla conferenza di uno degli organizzatori di "The Great History of Human Diversity". Quindi potrebbe interessarvi anche se non vi importa del libro, perché alcune delle cose che dirò sono scoperte recentissime!

- I Neanderthal camminavano sicuramente eretti e dalle ricostruzioni pare non fossero poi così pelosi
- Sapevano costruire manufatti, e non solo di utilità pratica, infatti sono stati rinvenuti oggetti come una piccola faccia scolpita, una sorta di flauto e un braccialetto e si è scoperto che si adornavano i capelli di piume di rapace scelte accuratamente allo scopo. Il livello tecnologico descritto nel libro quindi è sicuramente scorretto
- Seppellivano certamente i loro morti in posizione fetale come nel libro (e in una tomba sono anche stati ritrovati dei fiori), ma che io sappia non ci sono testimonianze di un culto Neanderthal della grande madre terra. Le varie statuette di donne dalla forme materne esagerate (le cosiddette veneri) sono Sapiens. Tuttavia non ci sono testimonianze nemmeno del contrario
- Pare che dei nostri antenati (ma mooooolto più remoti dei Neanderthal, appena dopo l'uscita dalle foreste) seguissero gli itinerari dei carnivori per nutrirsi degli avanzi di carne prima dell'invenzione della caccia. Tuttavia, a parte aver attribuito questo comportamento alla specie sbagliata, il fatto che Golding ponga l'uccisione come tabù consapevole suona male, fa tanto buon selvaggio Roussoiano.
- Mi lascia perplessa la presenza di tigri dai denti a sciabola (descritte come una sorta di vampiri da Lok XD), secondo quanto ne so all'epoca dovevano essere quasi estinte o estinte del tutto
- La Auel ipotizza che i Neanderthal avessero problemi a nuotare perché le loro ossa erano più pesanti delle nostre. Se è vero la paura dell'acqua assume un senso.
- Il pensiero Neanderthal è un argomento discusso perché ovviamente nessuno ne ha mai conosciuto uno vivo. Quello che si sa è che aveva un cervello più grande di noi Sapiens, ma distribuito diversamente: i lobi frontali erano meno sviluppati e quelli occipitali di più. A seconda delle diverse funzioni delle varie zone del cervello si possono quindi fare ipotesi sul tipo di pensiero che corrisponde a questo diverso sviluppo. La Mc.Auel teorizza che per loro fosse molto più difficile innovare, ma che avessero una memoria molto migliore e immagina addirittura la presenza nei Neanderthal di una memoria ancestrale tramandata fra le generazioni (il che è molto affascinante a livello letterario, ma, temo, improbabile).
- La teoria secondo cui i Neanderthal si sarebbero estinti perché sterminati dai Sapiens sono state definitivamente cassate. Non solo le due specie hanno convissuto in Europa per più di 10.000 anni (e non solo loro, c'erano altre specie umane in giro), ma le ultime scoperte evidenziano la convivenza contemporanea in certi siti e la possibilità che si siano creati scambi commerciali e culturali (oltre agli scambi genetici che le ultime analisi del DNA sembrano testimoniare). Pare che quello che li ha fregati alla fine sia stata la pressione demografica

Per molti versi i Neanderthal di Golding sarebbero molto più realistici se invece di Neanderthal fossero una forma umana precedente. Il problema, ovviamente, è che in tal caso non si potrebbe immaginare un incontro con i Sapiens (vedere Wikipedia per credere...con riserva). Forse la soluzione sarebbe una forma contemporanea al sapiens molto più "arretrata", ma non saprei proporre un candidato convincente.

2 commenti:

  1. Sono contento che ti sia piaciuto! E molto più che a me per giunta.
    E' comunque notevole che Golding abbia ipotizzato già negli anni '50 la possibilità di uno scambio genetico tra neanderthal e sapiens.

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  2. Anch'io sono contenta che mi sia piaciuto XD Grazie ancora! Bè, sapevi che era il mio genere.
    Lo scambio genetico però è mooooolto moooolto sottotono, ammettiamolo. La Auel è un'altra cosa, anche come ritmo (le lunghe descrizioni ci sono, ma molto più scientifiche, per dare un'idea del mondo preistorico)

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