venerdì 21 ottobre 2016

La luna delle renne (Elizabeth Marshall Thomas)

"La Luna delle Renne" ("Raindeer Moon") è un romanzo del 1987 della scrittrice statunitense Elizabeth Marshall Thomas.
La protagonista è Yanan, nata nella Siberia di ventimila anni fa. La storia comincia quando la ragazza è già defunta e si svolge come un flashback in prima persona lungo due linee temporali parallele: quella che racconta la sua storia quando era in vita e quella che racconta la sua esperienza come spirito. Yanan è bella e abile, ma è una testa calda. Lei e gli altri cacciatori-raccoglitori della Siberia del Paleolitico superiore, molto simile ad una versione gelida della savana africana, lottano costantemente contro la fame, il freddo e tutti gli altri numerosi pericoli del loro ambiente. In questo contesto così duro le rigide regole sociali che regolano la vita dei gruppi umani possono diventare un aiuto, ma anche una prigione, soprattutto in inverno, quando il freddo costringe ad una vicinanza forzata.
La Marshall non è una paleontologa, ma si vede che ha studiato. L'ambiente naturale è ricostruito con cura e il comportamento delle popolazioni umane appare molto verosimile, probabilmente perché è ispirato a quello delle tribù di cacciatori-raccoglitori ju-wa del Kalahari presso cui l'autrice ha vissuto a lungo negli anni '50. Le capanne descritte, invece, sono ispirate a quelle riportate alla luce nel bacino dello Yenisei-Angara.
Ma per parlare di "La luna delle renne" bisogna andare ben oltre il realismo della storia, che è compromesso in partenza dalla decisione - pur molto interessante - di raccontare la storia come se le credenze spirituali delle popolazioni protagoniste fossero reali. Parte del fascino del romanzo deriva dalla suspense creata dalla scelta di raccontare solo alla fine la causa della morte della protagonista. La maggior parte, però, deriva dalla profonda umanità dei personaggi, che, per quanto seguano costumi che al lettore possono sembrare bizzarri, soffrono, gioiscono e amano alla nostra stessa maniera. Ho trovato particolarmente interessante, rispetto ad altri romanzi ambientati nella preistoria, scegliere di raccontare la storia di popolazioni che vivono in condizioni durissime. In questo modo la Marshall crea un romanzo di grande impatto emotivo. Questo soprattutto per quanto riguarda il racconto in prima persona della vita di Yanan, mentre ho trovato a tratti noiosi i racconti della sua esperienza come spirito, in cui si trasforma in vari animali per vivere come loro per un certo periodo.
Nonostante questo, il romanzo mi è piaciuto molto e lo consiglio senz'altro.
Ringrazio ancora Karmilla per avermelo segnalato!

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