mercoledì 13 ottobre 2010

Un film da vedere: "La guerra del fuoco" di Jean-Jacques Annaud)


Il film si apre con questa scritta:
"80.000 anni fa, la sopravvivenza degli uomini nelle immense distese inesplorate dipendeva dal possesso del fuoco. Per quegli esseri primitivi, il fuoco rimase un oggetto misterioso fino a quando non impararono a crearlo. Il fuoco doveva essere rubato alla natura, mantenuto in vita, protetto da vento e pioggia, difeso dai nemici. Il fuoco divenne simbolo di potere e sinonimo di sopravvivenza. Coloro che possedevano il fuoco, possedevano la vita."
Poi nessun altra comunicazione comprensibile: per tutto il film i personaggi si esprimono tramite gesti, grugniti o tramite un linguaggio, l'Ulam, inventato appositamente per il film nientemeno che da Anthony Brugess, autore di "Arancia Meccanica" (di suo consiglio fortemente anche "Il seme inquieto"). Il linguaggio gestuale invece è stato curato dall'etologo Desmond Morris. D'altronde anche Annaud non è mica il primo che passa: avete presente il film con Sean Connery tratto da "Il nome della rosa" (altro libro stupendo) di Umberto Eco? Bè, l'ha fatto lui. E "Sette anni in Tibet" con Brad Pitt? Bè, pure quello (di quello il libro era carino, ma non eccezionale).
Gli attori principali sono Everett McGill, Rae Dawn Chong, Ron Pearlman, Nicholas Kadi (linko le foto perchè è parecchio divertente confrontarle con le loro versioni preistoriche).
Il film parla di una tribù umana primitiva a cui si spegne il fuoco in seglito alla lotta con degli improbabili uomini scimmia. Visto che alla tribù mancano le conoscenze per crearlo artificialmente, tre uomini partono alla ricerca di un fuoco naturale per sostituire quello perduto.
Più che a una ricostruzione storica accurata (tribù vicine con uno sviluppo biologico e tecnologico diversissimo? Tigri dai denti a sciabola?) il film punta sulla dimensione epica del viaggio e sulla progressiva umanizzazione dei tre protagonisti.
E' senz'altro uno dei miei film preferiti nonostante certe scene un po'splatter. Ha vinto due Premi César per il miglior film e la regia e un Oscar per i trucchi.
Ho scoperto di recente che il film è tratto dall'omonimo romanzo di Rosny Ainé, pubblicato nel 1909, che fa parte di una serie più ampia di romanzi sulla preistoria. Dovrò indagare se sono ancora in giro, già li voglio!

GROWL!!!

Il trailer non è un granchè, lo metto soprattutto per dovere di cronaca e per chi si vuole fare una prima idea del film.



Fonti: Wikipedia, Corriere della Sera (il cui giudizio non è ottimo, grr), visione del film

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